Dalla tendenza del latino volgare a rafforzare la negazione mediante un'altra negazione ha avuto invece origine la doppia negazione in italiano. In questo caso si mantiene infatti il significato negativo, come ad esempio nell'espressione "non voglio niente".
In italiano gli indefiniti negativi sono: le forme aggettivali e pronominali nessuno, nessuna e veruno, veruna (usato però prevalentemente come aggettivo e decisamente antiquato rispetto ai sinonimi nessuno e alcuno); il pronome niente; il pronome nulla. Inoltre, il pronome e aggettivo indefinito alcuni, alcune è impiegato nelle frasi negative, come sinonimo di nessuno, esclusivamente nelle forme al singolare alcuno, alcuna (nelle frasi affermative è invece usato solo al plurale): "medici? Non ne ho visto alcuno"; "senza alcun dubbio", "non ho alcuna riserva". Per quanto riguarda in particolare l'uso della negazione in presenza di un quantificatore (ossia di un'espressione che indica la quantità, come appunto gli indefiniti, che esprimono una quantità approssimativa) negativo, è opportuno tenere presente che nessuno, niente, nulla e mai vengono impiegati senza la particella non soltanto nel caso in cui precedano il verbo. Qualora siano usati dopo il verbo, richiedono invece un'altra negazione all'interno della frase: «nessuno ha parlato» / «non ha parlato nessuno»; «niente resterà impunito» / «non fa nulla»; «Mai ci avrei pensato» / «Non ci avrei mai pensato».