Italian Chiacchiericci

LucaMs

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Ho fermato il video dopo poco meno di 5 minuti, stufo di sentire le c. dette dalla signora.
La più grossa (non la sola) è che l'attuale IA dipenda principalmente, se non esclusivamente, dalla grande potenza di calcolo degli elaboratori di oggi.
Che poi lei non sappia spiegare a sé stessa come faccia a saper distinguere un cane (pl. cagni, secondo lei) da un gatto, è un problema suo!

Poco fa, comunque, un giornalista in TV, piuttosto spocchioso, commentava con sicurezza (?) diversi fatti politici.
Ad un certo punto ha detto (più o meno, ma la parola che voglio sottolineare è certamente quella):
"... è un comportamento che viòla i regolamenti..."
Eh, e magari è anche un comportamento che margherita le leggi.

Vìola, razza di... intelligente artificioso!
 
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Elric

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Sulla lingua italiana, lascia stare: è pisana. Là parlano così e non ci si può far nulla. A'voja a spiegare loro che alcune cose sono, nella migliore delle ipotesi, dei regionalismi.

Sul resto mi sembrava abbastanza plausibile: la chiamano "intelligenza" ma è "solo" "un" potente (insieme di) algoritmo/i che crea modelli statistici.

L'esempio della differenza tra un cane e un gatto è rapportato all'intelligenza umana nel senso che un bambino è dotato di intelligenza nel momento in cui pur non sapendo parlare sa distinguere un cane ("bau") da un gatto ("miao") - con le dovute eccezioni e particolarità che ciascuna delle due specie ha in relazione alla razza, ovviamente.

Quella del bimbo è "intelligenza" nel vero senso in cui la si è sempre intesa.

Quella "artificiale" riesce a distinguere tra cane e gatto solo dopo aver accumulato e (qualche umano ha) classificato immagini su immagini che porta l'algoritmo (o gli algoritmi) di "intelligenza artificiale" a rispondere che una foto che gli hai passato è la foto di un cane o di un gatto.

L'"IA" non ha il "buon senso" o, per dirla all'inglese, "common sense".

La potenza di calcolo è tale ma "stupida", focalizzata solo sul fare bene una cosa. Sarebbe come dire che un database ha una memoria sovraumana, che ricorda il secondo esatto di avvenimenti storici e di avvenimenti storici trasposti in un film romanzato ma non si rende conto di contraddirsi o, peggio, di credere che un determinato avvenimento storico è esistito quando in realtà è solo un mito (ad es. il film Troy).

Per poi giungere a conclusioni distopiche ma in un futuro neanche troppo lontano. Se fosse vero (e non mi stupirebbe affatto) che negli USA hanno implementato un sistema di "intelligenza artificiale" per supportare i giudici nel concedere o meno la libertà condizionale, stiamo già ben oltre la distopia.

Tenuto conto che non è un convegno per tecnici ma un intervento di tipo divulgativo.

Io gli (l'intervento)/le (la tizia) darei un'altra chance... ma sempre con spirito critico! Che uno si accorga che vengono dette delle "boiate" (per dirla alla pisana) fa sempre bene.
 

LucaMs

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Se a un bambino mostri un cane e gli dici che è un cavallo, così lo chiamerà finché non verrà smentito, non lo distingue da un gatto in base a ricordi ancestrali.
Noi stessi, adulti, distinguiamo uno dall'altro in base a statistiche. Un gatto di solito è più piccolo di un cane, ha orecchie diverse, occhi diversi, in molti casi coda diversa, muso non allungato, etc.
Lo sappiamo a forza di guardare cani e gatti, ovvero di statistiche.
 

Elric

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Be', non è un problema di "come" lo chiami: quello è alla base delle differenza linguistica. "Cat", "chat", "gatto" etc.

Ovviamente, anche il nostro cervello lavora in base a statistiche ma lavora anche in base a criteri logici, spesso anche fallaci come i sofismi. Questo la "intelligenza" artificiale non lo fa. La classificazione scientifica partita con Linneo si basava su statistiche. Nel corso degli anni, l'intelligenza umana è riuscita a capire che determinati esseri/piante/funghi/quel che l'è erano finiti dentro la famiglia/specie/quel che l'è sbagliato e hanno rettificato. Questo, la "intelligenza" artificiale non lo fa se non ha un essere umano che corregge il modello statistico.

Quando ero piccolo, pensavo che bastasse scrivere nel prompt del vic20 o del C64: "Che tempo fa a Londra?" per avere una risposta.

Oggi è possibile avere una risposta grazie a internet e a migliaia di centraline meteo sparse per Londra e ai satelliti. Ma se c'è un "millenial bug", una manomissione delle centraline, una obsolescenza programmata o una manomissione dei modelli meteo, la "intelligenza" artificiale mi darà tante diverse risposte in base alla centralina meteo/satellite a cui si appoggia e l'unico modo di sapere se a Londra piove o meno è chiamare un tizio che sta lì e che inevitabilmente mi dirà "Per ora no, ma sai com'è il tempo londinese: tra un po' potrebbe, quindi vieni con l'impermeabile".

E quest'ultimo passaggio dell'impermeabile non è detto che avvenga con l'intelligenza artificiale se qualcuno non la ha programmata per farlo.

D'altronde è il motivo per cui:

Poi, questo è quello che ho capito io leggendo e ascoltando qua e là. Condivido anche per confrontarmi con chi ne capisce di più.
 

LucaMs

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Mah, a parte il fatto che ho già dimenticato quei 5 minuti che ho ascoltato, in cui si "denigrava" l'attuale IA, dicendo che si tratti "solo" di aumentata potenza di calcolo, statistiche "moduli prestampati" (mio modo, eh) di algoritmi (più altre "amenità" come quella dei "cagni"), io penso (!) che si studi il modo in cui ragioniamo noi esseri più o meno umani.

Come lo facciamo? Abbiamo le nostre basi dati, che usiamo anche statisticamente per riconoscere oggetti (non solo fisici), ed abbiamo anche noi degli algoritmi, che impariamo col tempo, e che usiamo nelle varie occasioni.

Mi si potrebbe dire che, grazie alla nostra intelligenza, magari creiamo sempre nuovi algoritmi, ma in base a cosa, se non alle nostre esperienze, aumentato db personale e algoritmi che già conosciamo e che modifichiamo?

Io ho grande fiducia, sono certo che l'IA supererà quella umana, in quanto non condizionata da emozioni. Ad esempio, sapremmo prendere una pistola e sparare ad un barattolo; sapremmo farlo anche contro una persona, IN TEORIA; poi ti trovi davanti alcuni delinquenti, assassini e magari l'emozione, la paura, ti blocca, non ragioni, e non riesci nemmeno a prende in mano la pistola. E' un pessimo esempio, ma chiarisce come emozioni, sentimenti che una macchina non ha, influisce negativamente sui nostri algoritmi e comportamenti.
 

Filippo

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. E' un pessimo esempio, ma chiarisce come emozioni, sentimenti che una macchina non ha, influisce negativamente sui nostri algoritmi e comportamenti.
Meno male che le emozioni e i sentimenti ci sono!
Immagina se non ci fossero.., sarebbe un casino pazzesco.
 

LucaMs

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"Il senso di Smilla per la neve"
Il dis-senso dei telegiornalisti per i numeri.

Titoli di un TG, a voce dalla giornalista con la "r" elegante:

"[Tizia] fa festa ad [là] ma lascia 900 famiglie in povertà"

Eh, magari, sarebbe come aver vinto davvero la povertà. 900.000 famiglie, maremma incastrata!
 

LucaMs

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Questa l'ho sentita ieri sera, da Ale & Franz. Per quale motivo si dovrebbe scrivere/parlare correttamente.

Le virgole. Scommetto che, se avete avuto buoni insegnanti di italiano, vi sarà capitato che di qualche vostro compagno di scuola (o di voi stessi ?) uno di questi abbia detto qualcosa come:
"Scrivi e poi butti la punteggiatura qua e là, a caso"


Ale & Franz e le virgole.

(punteggiatura corretta):
"Mentre tua madre cucina il pesce, ascolta la radio"

(fate voi)
"Mentre tua madre cucina, il pesce ascolta la radio"
 

Sabotto

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Questo è niente. Ancora piu eloquente quella di Ficarra e Picone in un loro film:
Non ho nessuno scopo, e sono felice
Non ho nessuno, scopo e sono felice
 

Elric

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Partecipo:


("Oxford comma" o "serial comma" o virgola seriale) ma in italiano "Andammo a Londra con Betty, una cuoca, e un marinaio" è ovvio che eravamo io, una cuoca di nonne Betty e un marinaio (cit. Wikipedia)

 

Sagenut

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Auguro a tutti di passare delle felici e serene festività.
 
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