Tempo al tempo (e non ci vorrà molto).
All'inizio degli anni '90 mi occupavo di IA ed in particolare del riconoscimento del linguaggio naturale. All'epoca esistevano sostanzialmente due "fronti": pensiero debole e pensiero forte.
Il primo si "accontentava" di ottenere da IA un supporto alle attività umane; era il regno dei sistemi esperti. Un esempio simpatico dei primi ostacoli incontrati è il seguente:
Umano: ho mal di testa
IA: taglia la testa
Ovviamente sono migliorati abbastanza velocemente da essere di un qualche aiuto, ma restavano fondamentalmente delle grandi banche dati con motori di ricerca "specializzati".
Sul mio fronte, invece, brancolavamo nel buio. C'erano teorie ed approcci molto diversi e nessuno sembrava puntare in modo deciso verso il risultato che tutti, segretamente, speravamo: una IA al livello di quella umana.
Ricordo ancora (e dovrei averne copia) i primi atti di convegni (Proceedings..) in cui furono presentati i neural network. Strada promettente, ma limitata dalla capacità di elaborazione dell'epoca. Oggi sapete come è andata e presto potremo assistere ad una decisa accelerazione.
Personalmente resto un grande tifoso della IA forte, ma sono consapevole dei rischi e, purtroppo, temo di conoscere il copione che verrà seguito.